Pompei vs Ercolano: Quale di Questi Due Siti è il Migliore?

Feb 6, 2024 | Senza categoria | 0 commenti

Molti viaggiatori si chiedono quale delle due città archeologiche valga la pena visitare se si ha poco tempo. Anche se crediamo che l’eccellenza culturale non possa essere inquadrata in classifiche di bellezza e importanza, con questo breve articolo proviamo a trovare una risposta mostrando le principali differenze e somiglianze tra i due affascinanti siti archeologici.

Pompei

Ercolano

Analogie

Le prime fasi della storia delle due città sono piuttosto oscure. Sappiamo che nei primi secoli del I millennio a.C. gli Osci, una fiera popolazione indigena, popolavano gran parte della Campania. Dall’VIII secolo iniziò la colonizzazione greca ed etrusca, che sottrasse vasti territori agli Osci. È possibile che le città di Pompei ed Ercolano siano state fondate tra il VII e il VI secolo dagli Etruschi in luoghi dove forse esistevano piccoli insediamenti oschi.

Il popolo dei Sanniti, che si ritiene discenda dagli Osci relegati nell’entroterra campano a causa della colonizzazione, riconquistò gran parte della regione, e quindi Pompei ed Ercolano, verso la fine del V secolo a.C. Infine, Roma progettò di espandersi verso sud della penisola nel IV secolo, e dopo aver combattuto per diversi decenni le violente guerre sannitiche, completò intorno al 290 a.C. la conquista della Campania. Pompei ed Ercolano rimasero due città soggette a Roma per circa tre secoli, fino al giorno della loro tragica fine causata dal Vesuvio nel 79 d.C.

Il grado di conservazione di entrambi i siti è molto elevato. Strade dalla perfetta pavimentazione, affreschi dai colori vivaci, straordinari mosaici, ricche case, negozi e luoghi di culto regalano ai viaggiatori una visita eccezionale nel suo genere. Le tracce della vita quotidiana, come le centinaia di graffiti ritrovati sui muri di ogni edificio pubblico e privato, sono ancora ben evidenti, regalandoci uno sguardo senza eguali sulla società romana.

La distanza in linea d’aria tra le due straordinarie città sepolte è di circa 14 km. Ercolano dista circa 6500 metri dal cratere, Pompei circa 10500 metri. Entrambi si affacciano sull’affollato golfo di Napoli, che già in epoca romana era densamente abitato come testimonia Strabone nelle sue Geografie, “…è tutto occupato e dalle città che abbiamo detto e da edifici e piantagioni che, interponendosi l’un l’altro senza soluzione di continuità, danno l’impressione di un’unica città…”

Gli scavi sistematici di entrambi i siti iniziarono per volere del grande re illuminista Carlo III di Borbone. Si cominciò nel 1728 ad Ercolano, qui furono subito portate alla luce straordinarie vestigia, e quindi nel 1738 si decise di procedere con gli scavi anche nelle fertili campagne dove Pompei rimase sepolta per molti secoli.

Differenze

Nel 79 d.C. il Vesuvio generò una violenta eruzione che seppellì Pompei con uno strato di ceneri e pomice spesso tra i 3 e i 5 metri, mentre Ercolano fu sepolta durante lo stesso evento vulcanico da due grandi colate di fango spesse complessivamente tra i 15 e i 25 metri.

Ad Ercolano è possibile ammirare i piani alti di alcuni edifici. Subito dopo l’eruzione, la maggior parte dei piani superiori degli edifici di Pompei emersero dal terreno, e furono quindi distrutti dalle intemperie e dai contadini che presto tornarono a coltivare quelle fertili terre vulcaniche.

Un violento incendio bruciò Ercolano poco prima di essere sepolta dalle colate di fango. Il carbone non si decompone e può rimanere inalterato per millenni, per questo nella città di Ercole si sono conservati mobili, decorazioni ed elementi architettonici in legno carbonizzato. Tracce di numerosi incendi sono visibili anche a Pompei, ma il numero di reperti carbonizzati qui rinvenuti è molto inferiore che ad Ercolano.

Pompei si estende per circa 60 ettari, di cui due terzi sono stati scavati. La parte della città ancora interrata è destinata alle colture orticole. La porzione scavata di Ercolano si estende per poco meno di 4 ettari. Il perimetro di Pompei è perfettamente noto, poiché tutte le mura sono state riportate alla luce, mentre non sono noti i limiti dell’antica Ercolano, che oggi è in gran parte coperta dalla città moderna.

Gli archeologi stimano che Pompei potesse avere una popolazione di 10.000/12.000 abitanti, mentre ad Ercolano potevano vivere circa 3000/4000 persone.

Pompei era una città portuale, situata alla foce del fiume Sarno, allora navigabile e ben collegata a fiorenti città dell’entroterra come Nocera, Acerra e Nola. La vocazione della città era quindi il commercio. Venivano esportati prodotti agricoli pregiati, come vino, garum e tessuti pregiati. In città si trovavano grandi mercati ed erano presenti grandi edifici pubblici destinati alle assemblee politiche e ai culti religiosi. Pompei era quindi una città dinamica, dove sbarcavano uomini e merci da tutto il bacino del Mediterraneo, dall’Asia e dal nord Europa.

Ercolano era un villaggio adagiato su una rupe vulcanica al centro del Golfo di Napoli, ed era soprattutto un luogo di villeggiatura, dove l’aristocrazia romana trascorreva piacevoli vacanze estive lontano dalla calura di Roma. L’Economia di Ercolano si basava sull’amministrazione delle ricche ville, possedimenti e attività produttive che la classe dirigente romana possedeva nella zona. Ad esempio Marco Nonio Balbo, già governatore di Creta e Cirenaica, si ritirò e visse qui gli ultimi anni della sua vita; ed i Pisoni, ricchissimi esponenti della classe senatoria romana imparentata con Augusto, possedevano ad Ercolano una meravigliosa Villa, perfettamente intatta al momento della sua scoperta nel 1752. La famosa Villa dei Papiri.

Migliaia furono le vittime, anche se non si conosce il numero esatto. La maggior parte degli sventurati morirono soffocati dai gas velenosi che invasero i centri abitati poche ore dopo lo scoppio del vulcano. Esistono numerosi calchi delle vittime di Pompei. Sebbene assomiglino a statue di pietra, sono realizzate versando gesso liquido nei vuoti generati dalla decomposizione dei corpi in cenere vulcanica. Si tratta di una trasposizione positiva di quella negativa rimasta nelle ceneri che si compattarono attorno al corpo del defunto.

Ad Ercolano, invece, si conservano solo gli scheletri, ammassati in gran numero sulla spiaggia, dove uomini, donne e bambini si erano rifugiati per sfuggire all’eruzione. Queste ossa, sempre in perfetta connessione anatomica, mantengono ancora la posizione assunta da quelle persone nell’ultimo momento della loro vita. Sia a Pompei che ad Ercolano lo spettacolo macabro è impressionante. Questi individui caduti a causa del vulcano raccontano la tragedia come in una vera fotografia.

L’impianto urbano di Pompei è straordinariamente ben conservato. Camminare, e magari perdersi, tra le strette vie della città può regalare un’emozione che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. L’area archeologica di Ercolano, pur avendo dimensioni apprezzabili, è molto più piccola di quella di Pompei, e sarebbe piuttosto difficile perdersi nelle sue affascinanti strade.

Per rispondere alla domanda oggetto di questo articolo, suggeriamo quanto segue:

  • Se hai due giorni a disposizione, ti consigliamo di visitare entrambi i siti, dedicando una giornata intera a Pompei e mezza giornata ad Ercolano.
  • Se hai solo una giornata, ti consigliamo di dedicare la mattina (dalle 2 alle 4 ore) alla visita di Pompei e il pomeriggio (2 o 3 ore) alla visita di Ercolano
  • Se hai solo poche ore a disposizione, ti consigliamo di iniziare con una visita a Pompei.
  • I tour guidati da archeologi organizzati da Askos Tours sono il modo migliore per scoprire tutti i segreti delle due città.

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